lug 14

Solidarietà e scorta a Nello Rega

manifesto_abbracci_okE’ ormai da tempo chiaro a tutti che il futuro dell’Europa ed in particolare quello del sud Europa e con esso ovviamente quello del nostro meridione, deve essere centrato su di una politica euro mediterranea concentrando ogni risorsa su una costruttiva linea di condotta che riproponga con forza il ruolo insostituibile di questa area geografica nelle prospettive di ripresa del nostro sviluppo economico e civile. Di qui innanzitutto la necessità di stabilire un quadro di dialogo e cooperazione fra le due sponde di questo mare, per poter poi pensare ad investimenti nelle infrastrutture tali da poter realizzare piattaforme logistiche capaci di porre il sud Italia come centro dinamico del commercio marittimo e come forza trainante culturale ed economica dell’intera nazione. Diviene prioritaria in questa ottica la lotta contro le disuguaglianze, senza la quale non vi è pace possibile, questa l’unica strada per attuare quella Unione del Mediterraneo che si propone di riunire l’Europa e l’Africa, nonché di istituire un partenariato alla pari tra i paesi di questo bacino marittimo. L’integrazione quindi tra culture così diverse diviene indispensabile e, in questa ottica, ogni azione mossa in tale direzione non è solo encomiabile ma va incoraggiata, sostenuta e difesa. E’ proprio questo che chiedo alla nostra regione, difendere l’opera di integrazione da anni portata avanti da Nello Rega, difendere e proteggere Nello Rega. Questo nostro concittadino da anni giornalista di Televideo Rai e presidente di Together Onlus, un’associazione con scopi umanitari rivolta al Libano, oltre ad essere impegnato in attività umanitarie e culturali in diverse città libanesi, è anche impegnato in prima persona nel portare avanti l’idea della possibile integrazione tra la cultura musulmana e quella occidentale.

Proprio questo suo impegno l’ha portato a ricevere minacce e intimidazioni da parte degli integralisti musulmani. Dopo la pubblicazione del suo libro ‘Diversi e divisi ’ egli infatti ha subito e subisce veri e propri atti intimidatori da parte delle frange più estreme, gli integralisti musulmani di Hezbollah. Il suo libro, per quanti non l’avessero letto, non è che una storia d’amore, amore per una donna appartenente ad una cultura tanto diversa dalla nostra ma si trasforma, per forza di cose, in una velata denuncia di tutti quegli atteggiamenti, retaggio di una tradizione che ancora non consente pari dignità ad uomini e donne di credi diversi, che infine hanno reso impossibile questo amore. Diviene importante difenderlo, non solo per difendere un uomo che ha espresso la ferma volontà di avvicinare le due culture, ma per difendere quella libertà di pensiero che da sempre contraddistingue la nostra società e che sola può garantire la possibilità che l’incontro di culture così diverse rispetti i singoli e diventi rappresentativa di ciascuno. Oggi Nello Rega non è un uomo libero, è un uomo sotto la minaccia di morte degli integralisti islamici ancora impreparati ad un mondo di uguaglianze dove sia garantita la libertà di espressione . E’ quindi indispensabile una ferma azione della nostra Regione nel richiedere al nostro Governo serie misure di protezione che garantiscano tranquillità a chi si è impegnato e si impegna in questo difficile cammino che è l’integrazione tra le due sponde del Mediterraneo. Che la nostra regione si stringa dunque intorno a Nello Rega e si mobiliti perché sia garantita a lui e alla sua famiglia libertà di movimento, di espressione e, soprattutto, una vita sicura.

La nostra regione diventi la sua “scorta” e lo faccia paladino dei diritti negati alle donne dell’Islam.

Fatti concreti, non parole!

Marcello Pittella

marcello pittella

giu 15

ISLAM: OSSERVATORE ROMANO, IL 90% VITTIME TERRORISMO JIHADISTA SONO MUSULMANE

strage causata da kamikaze“A dispetto dei proclami contro il nemico occidentale, piu’ del 90 per cento delle vittime del terrorismo jihadista, dal 2001 a oggi, e’ costituito da musulmani”. E’ quanto afferma l’Osservatore romano in un articolo di prima pagina nel quale si fa riferimento al rapporto sul terrorismo internazionale presentato ieri a Roma dalla Fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis).  

“Se si prendono in considerazione – prosegue l’Osservatore – i soli attentati con piu’ di 15 vittime messi a segno dal ’93 a oggi – sono 25.751 le persone morte in attacchi terroristici -, il periodo che ha fatto registrare il maggior numero di morti (5.570) resta quello compreso tra l’11 settembre 2006 e il 10 settembre 2007 ma il fenomeno eversivo – sempre con riferimento alla stessa tipologia di attacchi – ha fatto segnare una forte recrudescenza negli ultimi nove mesi (tra l’11 settembre dell’anno scorso e il 7 giugno di quest’anno) soprattutto per quanto riguarda il Pakistan (1.129 vittime), l’Irak (1.032), l’India (238) e l’Afghanistan (226): complessivamente, in questo periodo le vittime sono state 2.817″.

Quindi il quotidiano vaticano cita direttamente il rapporto: “Alcune autorevoli fonti indicano che il numero degli attacchi terroristici su scala globale nel triennio 2007-2009 ha registrato una significativa flessione. Come spiegare quindi che il numero delle vittime registrate nello stesso periodo permane piuttosto elevato (3.061 tra l’11 settembre 2007 e il 10 settembre 2008 e 2.582 tra l’11 settembre 2008 e il 10 settembre 2009)?”.

“Il dato ‘e’ probabilmente interpretabile  soprattutto con l’affinamento delle tecniche di esecuzione: si registrano, infatti, sempre piu’ attentati con esplosivo comandati a distanza’. Inoltre – si afferma ancora – l’analisi del terrorismo di matrice jihadista -secondo il rapporto- ‘non esclude ‘eventualita’ di attacchi non convenzionali (la cosiddetta bomba sporca, ndr), contro popolazioni civili”‘.

“E a testimonianza che l’allarme terrorismo resta molto alto su scala globale – conclude l’Osservatore – si registra una nuova minaccia di Al Qaeda contro gli Stati Uniti attraverso un presunto audio -nessun commento da parte dell’intelligence statunitense- del suo leader Osama bin Laden”.

giu 02

A. SAUDITA: NIENTE SPORT A SCUOLA PER LE STUDENTESSE, LO DICE UNA FATWA

‘IL RUOLO DELLA DONNA E’ QUELLO DI BADARE ALLA CASA E AI FIGLI’

 

Riad, 24 mag. – (Aki) – Una nuova fatwa, emessa dallo sceicco saudita Abdel Karim Bin Abdullah al-Khadir, vieta alle donne, e in particolare alle studentesse del regno arabo, di praticare qualsiasi attività sportiva, anche all’interno della scuola. Secondo quanto riporta il giornale arabo ‘al-Quds al-Arabi’, lo sceicco, membro del consiglio degli ulema sauditi e della commissione permanente delle fatwa del paese arabo, è intervenuto sul crescente fenomeno delle attività sportive all’interno degli istituti scolastici femminili. Secondo al-Khadir, “non è consentito assecondare le richieste delle studentesse di praticare sport nelle scuole. Chi ha deciso di permettere loro questo ha assunto una posizione satanica rispetto a quanto ordinato da Allah”.

Per il membro del clero religioso saudita “il ruolo della donna è quello di occuparsi della casa e in particolare della crescita e dell’educazione dei bambini”. Lo sceicco in questione è stato da poco nominato dalla famiglia reale saudita come membro della commissione per le fatwa, e ha subito deciso di affrontare una questione delicata della vita sociale del suo paese. “Non c’è dubbio che la pratica dello sport nelle scuole femminili è proibita – ha concluso nel documento pubblicato dal suo sito Internet -. Lo dico guardando quanto sta accadendo in alcune scuole e aggiungo che non è consentito avanzare richieste di questo tipo”.

mag 19

Dopo Salò, altri premi per “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”

 

 

Oltre 50 mila chilometri, quasi 90 presentazioni, tre riconoscimenti, migliaia di fan incontrati, solidarietà dalla società civile. “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”, presentato in anteprima nazionale alla fine dello scorso settembre a Potenza, ha girato in lungo e largo l’Italia. Il libro di Nello Rega con i disegni di Raffaele Gerardi, diventato un caso nazionale per le minacce di morte da parte degli integralisti islamici di Hezbollah, prosegue senza soste il suo tour permanente per la penisola. Grazie al sostegno del gruppo “Nessuno Tocchi Nello Rega” di Paolo Sinisgalli (che continua a chiedere allo Stato una scorta per Nello Rega), il libro ha incontrato il favore del pubblico e della critica. Lo scorso 11 aprile ha ricevuto il riconoscimento della Critica nel Premio Internazionale di Salò.

Si sono aggiunti due altri importantissimi “regali” di altrettante manifestazioni di rilievo nazionale.

 

 

Venerdì 28 maggio alle 17.30 presso l’ISIS di Lauria (Potenza) Nello Rega riceverà il 25esimo Premio Isis. Il riconoscimento è stata deciso per l’impegno a favore della divulgazione della religione islamica e della possibile integrazione con l’Occidente e per le minacce di morte ricevute dai fondamentalisti musulmani di Hezbollah.

Il giorno dopo, sabato 29 maggio alle ore 18.30 a Maiori (Salerno)

Nello Rega riceverà il Premio “…incostieraamalfitana.it”. Questa la motivazione:

 

 

“Nell’ultimo libro del giornalista potentino Nello Rega “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”, diventato un “caso” letterario nazionale, l’amore lancinante con una bellissima donna libanese si nutre, lungo il suo percorso, anche delle atmosfere mediterranee della Costiera amalfitana. Fino però allo sfilacciarsi dello stesso rapporto, in maniera traumatica, seppellito da un radicalismo religioso, ossessivo, che distrugge i sentimenti, ma rivela anche nel profondo la diversa concezione dell’uomo, della donna, della società, e che, purtroppo, neanche il profumo dei limoni riesce ad “unire”.

“I due riconoscimenti li dedico al gruppo “Nessuno Tocchi Nello Rega” di Paolo Sinisgalli e alle migliaia di amiche e amici del progetto “LibanItaly” che accompagna il libro ‘Diversi e divisi’. Grazie a quanti lo hanno letto e comprato, e lo faranno anche in futuro, doneremo tantissimi aiuti all’Oratorio dei Salesiani a Nord di Beirut”, ha detto Nello Rega.

Ai due riconoscimenti di maggio si aggiungerà quello di giugno. Il 19 giugno, infatti, Nello Rega riceverà la cittadinanza onoraria di Aliano (Matera), il paese dove fu confinato Carlo Levi durante le leggi razziali del fascismo. Un riconoscimento per la difficoltà nella quale vive oggi Nello Rega, minacciato di morte da Hezbollah. A distanza di decenni, Rega come Levi è costretto a vivere “nascosto” pur di poter diffondere le proprie idee e il proprio pensiero. Una libertà alla quale, come lui stesso dice, non rinuncerà mai. Anche a costo della vita!

Invitiamo tutte le amiche e gli amici di “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” a partecipare agli eventi sopra descritti per testimoniare la loro vicinanza al progetto “LibanItaly” e per festeggiare i riconoscimenti con Nello Rega.

 

 

Locandina

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apr 23

Dopo Eboli

Carissime amiche e carissimi amici di “Diversi e divisi”, grazie per le centinaia di mail, messaggi, telefonate e lettere che ci avete inviato per manifestare la vostra vicinanza e solidarietà per le ultime vicende “tristi” di Eboli. Come avete avuto modo di scrivere e leggere, questa è stata una delle pagine più brutte del lungo cammino di divulgazione di “Diversi e divisi”. Un episodio che si commenta da solo e che spero da parte di Officina Koinè, che ha organizzato l’evento a Eboli l’8 aprile scorso, voglia essere definitivamente archiviato. Abbiamo proposto attraverso le pagine di diversi quotidiani a Officina Koinè l’organizzazione di un dibattito sull’Islam. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Riportiamo di seguito la lettera aperta di Nello Rega pubblicata sul quotidiano “Cronache del Mezzogiorno” di Salerno il 22 aprile nella quale si fa luce definitivamente sull’accaduto. La verità, e questo è un esempio, paga sempre. E “Diversi e divisi” ha fatto della verità, del coraggio di dire esattamente come stanno le cose, la sua ragione di vita.Questo è quello che è successo a Eboli, il resto sono chiacchiere senza fondamento e senza legami con la realtà.

Intanto, nonostante questi incidenti di percorso e le continue minacce di morte da parte di integralisti islamici a Nello Rega, il progetto “Diversi e divisi” va avanti. Nelle prossime settimane il libro di Nello Rega sarà insignito di prestigiosi premi, dopo quello di Salò. Nello Rega riceverà ad Aliano la cittadinanza onoraria e decine di presentazioni si svolgeranno nei prossimi mesi. Tutte con lo scopo di sostenere il progetto LibanItaly e aiutare l’Oratorio dei Salesiani a Nord di Beirut. Insieme, uniti. Grazie di cuore! 

                                                                                               Lo staff di “Diversi e divisi”

 

 

Riportiamo la lettera al Direttore di “Cronache del Mezzogiorno” di Nello Rega pubblicata il 22 aprile 2010

Gentile Direttore,

ho letto sul tuo quotidiano la nota dell’Officina Koinè a proposito dello spiacevole episodio accadutomi lo scorso 8 aprile presso l’Associazione C20 di Eboli.

Ho apprezzato la tua etica nel pubblicare la nota della predetta Officina Koinè che anche ad altri giornalisti, oltre che a me, non risparmia accuse infondate. Così come non rispondenti al vero sono i fatti ricostruiti da Officina Koinè.

 

Il giorno 18 marzo ho ricevuto la telefonata dell’architetto Daniela Miglionico la quale mi informava che a causa del maltempo della notte precedente i locali di Officina Koinè erano allagati e non potevano ospitare la presentazione. Insieme abbiamo concordato la nuova data dell’8 aprile. Data approvata da Officina Koinè, così come riporta il sito ufficiale. La presentazione del libro è cominciata con quasi un’ora di ritardo sull’orario stabilito. Io sono arrivato a Eboli alle 16.30 in punto. Non ho richiesto l’intervento dei Carabinieri, come sostiene subdolamente Officina Koinè perché i Carabinieri sono allertati direttamente dai Comitati Ordine Pubblico e Sicurezza che hanno decretato nei miei confronti misure di sicurezza. E questo, Caro Direttore, l’architetto Daniela Miglionico lo sa perfettamente avendomelo chiesto più volte e manifestandomi la sua totale solidarietà alle minacce di morte. Leggo, poi con grande dispiacere, la polemica che Officina Koinè fa sulle minacce di morte a firma del terrorismo che “scrive Officina Koinè – secondo me sarebbero arrivate alla mia persona”. Faccio notare, Gentile Direttore, che le minacce sono vere, su queste come su altre indagano i Carabinieri e il Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza di Potenza ha decretato misure di sicurezza. Si aggiunga anche che la stampa ha dato grande eco alla notizia e che lo stesso architetto Daniela Miglionico il giorno delle minacce mi ha chiamato ben 3 volte per esprimermi la sua solidarietà e mi ha inviato una mail. Allora delle due, una cosa è falsa, o qualcuno non dice tutta le verità. Non si scherza, e questo non è permesso ad alcuno, sulle minacce di morte. In quanto all’educazione della signora marocchina faccio notare che alla presenza di testimoni prima dell’inizio della presentazione, mostrandomi le sue unghia mi ha detto: “Li vede questi artigli? Sono pronti per lo scontro!”. Io ho risposto che “ho le unghia corte e che sono per il dialogo, SEMPRE”. Non ho parlato per 40 minuti ma neanche per 20. Ho cominciato il mio intervento e subito sono cominciate le pretestuose interruzioni da parte della mediatrice culturale. Non ho usato termini scorretti nei riguardi della mediatrice culturale né tanto meno citazioni sbagliate. Lo dimostra il fatto che il libro non ha mai ricevuto querele per inesattezze e diffamazioni contenute al suo interno. Non ho mai ordinato a un mio collaboratore di portare via tutto dalla sala anche perché questo non rientra nel mio stile né nel concetto che ho di lavoro di squadra. Forse appartiene ad altre organizzazioni. Così come è falso che io abbia premeditatamente voluto andarmene per chissà quali motivazioni. Non lo avrei mai fatto, per i rapporti personali con Daniela Miglionico, né lo farei mai. Ricordo che il libro fino ad oggi è stato presentato in quasi 80 città e mai ho ricevuto un trattamento simile a quello riservatomi da Officina Koinè ad Eboli.  Officina Koinè, nella nota pubblicata dal Tuo giornale, scrive che la sera della presentazione io ho chiamato un socio dell’associazione, aggiungendo che “i contenuti della telefonata saranno se necessario diffusi nelle sedi competenti”. Questo in parte è vero. Ho chiamato intorno alle 22 l’architetto Daniela Miglionico e ho parlato con lei fino alle 5 della mattina. Era una cosa normale, che faceva piacere a entrambi, facendolo da tempo e condividendo con lei momenti personali.  Ho parlato con lei così come ho fatto fino a quel giorno per diversi mesi. Dirò di più: l’architetto Daniela Miglionico conosce perfettamente me, la mia casa di Roma, io conosco la sua di Eboli,  così come amici incontrati in una vacanza insieme a Catania qualche giorno prima dell’8 aprile. E che dire della cena a lume di candela a Maiori il 21 marzo quando decidemmo insieme la nuova data della presentazione del libro, saltata a dire di Miglionico, per un temporale? Forse, questi elementi l’architetto Miglionico non li ha mai raccontati. Ma io, che seguo e seguirò sempre la verità, non ho problemi a parlarne. Perché non me ne vergogno, anzi. Sono stati, per quanto mi riguarda, fatti sempre e solo in buona fede. Chissà se “qualcuno” potrà smentire queste cose. Cose che, ovviamente, fanno parte della sfera privata e niente hanno in comune con quanto accaduto a Eboli l’8 aprile scorso. Non ne avrei mai voluto parlare, ma per spiegare i fatti bisogna sempre dire tutta la verità.  

In tema di verità, sperando di non dover nuovamente intervenire su questo argomento, invito Officina Koinè, che si dichiara aperta al dialogo e al confronto, a organizzare un dibattito sull’Islam al quale parteciperò. Con moderatori scelti da entrambi e in una data da stabilire. Questo significa Dialogo e questo significa dire la Verità.

 

apr 15

Diversi e Divisi Premiato a Salò

12

“Dedico questo prestigiosissimo premio al Comitato’NTN’ di Paolo Sinisgalli che sta lottando da mesi perché il Viminale mi conceda una scorta dopo le numerose minacce di morte, a quanti credono al progetto ‘Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam’, a quanti stanno costantemente lavorando perché grazie alla diffusione del libro si riesca a donare all’Oratorio dei salesiani a Nord di Beirut tantissime aiuti umanitari, alle donne troppo spesso ‘dimenticate dagli uomini’ e alle donne islamiche ‘negate nei loro diritti’ dall’Islam”.

Così Nello Rega, autore del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” ha commentato il riconoscimento ricevuto a Salò nell’ambito dell’Ottava edizione del Premio internazionale di Poesia e Narrativa”.

Un premio Speciale della Critica assegnato a Nello Rega per la divulgazione della sua opera e anche per le minacce di morte ricevute dagli integralisti islamici di Hezbollah.

Il riconoscimento premia anche la fortissima divulgazione del testo e il progetto umanitario che è alla base del libro: ovvero portare aiuti umanitari all’Oratorio dei salesiani a Nord di Beirut.

“Sono felicissimo del premio assegnatomi, un premio che condivido in pieeno con i collaboratori della Together Onlus e del progetto LibanItaly,con Raffaele Gerardi che ha curato i disegni del libro, con la casa editrice e con quanti vorranno dare voce alle idee contenute nelle pagine di “Diversi e divisi”, ha detto Nello Rega.

Il giornalista non ha nascosto però un incidente di percorso durante le innumerevoli presentazioni del libro in giro per l’Italia. “La scorsa settimana sono stato invitato a presentare il libro a Eboli, in provincia di Salerno, dall’Associazione C2O e dall’Officina Koinè. Durante la presentazione e l’illustrazione del libro sono stato più volte interrotto. Ho chiesto alla relatrice, una mediatrice marocchina, di non interrompermi perché la democrazia e la libertà di espressione garantiscono a tutti di parlare. La mia richiesta è caduta nel nulla. Le interruzioni si sono moltiplicate davanti agli organizzatori dell’evento che nulla hanno fatto per impedire la violazione da parte della relatrice marocchina. Tra gli organizzatori dell’evento (Officina Koinè) anche una mia corregionale, l’architetto Daniela Miglionico, di Satriano di Lucania. L’architetto Miglionico non ha impedito affatto la censura del mio pensiero da parte della relatrice. Lo trovo un atto gravissimo che mina la libertà di espressione e il libero pensiero. Una censura più forte delle stesse minacce di morte che subisco da parte degli integralisti islamici di Hezbollah. Come a dire, la libertà di pensiero e di parola è stata fermata a Eboli anche dai lucani. Oltre il danno, anche la beffa”.

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apr 09

La libertà si è fermata ad Eboli

Negata la libertà di espressioneL’ennesimo episodio di libertà di espressione negata è accaduto a Eboli, in provincia di Salerno. Nel corso della presentazione del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” a Nello Rega è stato impedito di parlare. Invitato a discutere del suo testo, che gli ha procurato le minacce di morte da parte degli integralisti islamici di Hezbollah, Nello Rega è stato più volte interrotto e contestato. Organizzato da Officina Koinè – Associazione C2O, l’evento a sole 24 ore dall’inizio ha visto inaspettatamente la partecipazione di una mediatrice culturale di origine marocchina. La donna, durante l’esposizione di Nello Rega, ha cominciato senza freni a interromperlo e a cercare ogni pretesto per “censurarlo”. Il giornalista, che da mesi vive sotto l’incubo della sentenza di morte che “poggia” sulla sua testa, ha tentato di andare avanti. Ha più volte chiesto alla signora di poter proseguire senza interruzioni. Niente da fare. Davanti a questa situazione l’architetto Daniela Miglionico (dell’Officina Koinè) è rimasta immobile, non ritenendo di chiedere alla marocchina il rispetto della libertà di espressione. Alla fine a Nello Rega non è rimasto che abbandonare, con enorme dispiacere, la sala. Ancora una volta il diritto di parola è stato negato a chi della libertà di informare ha fatto la sua “bandiera di vita”. Un episodio che, comunque, non ha tolto a Nello Rega la voglia e il coraggio di proseguire nella diffusione del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”. Tantissime, da tutta Italia, le testimonianze di solidarietà a Nello Rega e al progetto che accompagna il suo testo. Insieme, per dire no alla libertà negata a Eboli e agli organizzatori dell’evento. E, per la cronaca, Officina Koinè ha commentato telefonicamente a Nello Rega di essere stata offesa dal gesto del giornalista di abbandonare, suo malgrado, la presentazione del libro. Che dire? Oltre il danno anche la beffa! Gli uomini possono fermare altri uomini ma non le idee, che proseguiranno senza sosta!

apr 03

Premio Salò 2010

Premio SALO'Il 5 marzo scorso, il premio letterario internazionale Città di Salò ha conferito a Nello Rega il riconoscimento speciale della critica per “Diversi e Divisi”. Da anni ormai, l’assessorato alla Cultura della città di Salò accoglie gli scrittori partecipanti, italiani e stranieri, con le loro opere in lingua italiana, francese, inglese, spagnola e tedesca. Congratulazioni al nostro, e sentiti ringraziamenti alla commissione del premio Città di Salò.