Nello Rega: “Sono vivo per miracolo, ma l’attentato non mi fermerà”

Nello RegaUn agguato che poteva finire in una tragedia. Solo il caso, o forse il suo angelo custode, ha permesso a Nello Rega di salvarsi. Una macchina lo ha affiancato lungo la superstrada che da Metaponto (nel Materano) porta a Potenza. Dalla vettura è stato esploso almeno un colpo di arma da fuoco. Rega, solo per puro istinto, ha accelerato seminando l’auto. I killer hanno sparato all’altezza della testa, ma l’accelerazione data dal cronista ha permesso che i proiettili attraversassero i vetri posteriori del veicolo.
Un gesto che si commenta da solo e che arriva alla fine di lunghe e pesanti minacce al giornalista a firma degli integralisti islamici di Hezbollah. Proiettili, testa di agnello nell’auto, minacce su Facebook e per lettera. Una serie di intimidazioni che alla fine si sono trasformate in un vero e proprio attentato. Fortunatamente, Nello Rega è vivo e, finalmente, gli è stata concessa la scorta. Da tempo aveva richiesto la sicurezza, ma la sordità dello Stato non aveva concesso alcuna risposta. Alla fine, come in un copione già visto altre volte, è arrivata. Ma la paura resta. Nonostante tutto, Nello Rega continuerà a presentare il libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” scritto con Raffaele Gerardi, che ha curato i disegni presenti nel testo. Presentazioni in tutta Italia (ad oggi sono state quasi 170) per combattere a favore della legalità, della libertà, contro le incongruenze dell’Islam. “Non mollerò –dice- e continuerò nella divulgazione dell’opera. Fermarsi sarebbe una resa agli integralisti islamici e l’accettazione di pratiche che ritengo non adatte ai nostri tempi e alle conquiste che l’Occidente ha fatto negli ultimi decenni”.
Resta la paura, la rabbia ma si aggiunge la voglia ancora più forte di contribuire con il libro ad aiutare l’Oratorio dei Salesiani a Nord di Beirut. Ed è per questo che chiediamo un aiuto a organizzare le presentazioni del libro e a diffondere questo blog. Un grazie a quanti in questi mesi hanno chiesto a gran voce una meggiore sicurezza. In primis, il comitato “Nessuno tocchi Nello Rega” ideato da Paolo Sinisgalli e dalla Pro Loco di Gallicchio. Poi, il sindacato dei giornalisti, i colleghi di Televideo, il direttore di Televideo, i colleghi giornalisti lucani e non, la società civile. Tutti insieme hanno sostenuto la causa del libro “Diversi e divisi” e lottato insieme a Nello Rega e Raffaele Gerardi contro le assurdità dell’Islam. Grazie di cuore a tutti per la solidarietà.

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