Arresto immediato, una multa di 2000 euro e fino a 2 anni di reclusione. La proposta della Lega parla chiaro sulla legge del 1975 che proibisce di indossare in luogo pubblico il casco o qualsiasi altro mezzo che nasconda il viso. In più, si chiede di eliminare la postilla che giustifica l’uso di tali indumenti in occasioni particolari e per un motivo specificato. Una provocazione, una presa di posizione contro la prepotenza di certi atteggiamenti, o un incentivo al rispetto della legge italiana? Per molte donne significherebbe reclusione in casa e impossibilità di vita sociale, replica il Pd. Vero è che Muhammad Abduh, grande istituzione religiosa del mondo sunnita, anni or sono definì il burqa estraneo all’Islam, ovvero non vi sarebbero disposizioni coraniche che impongano tale pratica. E proprio in Egitto, Mohammed Said Tantawi -Imam dell’Università Al Azahr- ha vietato il Niqab in una scuola religiosa. Platealmente, chiaramente. Sotto una pioggia di critiche, minacce, querele da parte di altri esponenti del mondo islamico.
La proposta della Lega Nord va forse vista come incentivo ad un Islam moderato? La Lega afferma di voler applicare la legge esistente senza favoritismi, anche per chi si sottrae al decreto, invocando l’appartenenza ad una confessione religiosa. Aperto per ora il dibattito per maggioranza e opposizione.
Importante è ricordare che solo portando in luce le forme moderate e illuminate di un culto si possono mettere in ombra, si spera in minoranza, estremismi e fanatismi.