A poche ore dalla conferenza stampa di giovedì 24, fino ad oggi, innumerevoli le manifestazioni di solidarietà espresse a Nello Rega, reo confesso di libertà di espressione. L’aver denunciato le minacce e le intimidazioni subite e reiterate ha generato una “scorta mediatica” che ha coinvolto il mondo del giornalismo così come quello della politica e delle istituzioni locali. Primo fra tutti, l’esecutivo di Usigrai (unione sindacale giornalisti rai): “L’Usigrai fa appello perché nessuno sottovaluti la vicenda raccontata dal collega Nello Rega, apprezzato professionista e componente della commissione sindacale dei giornalisti del servizio pubblico. Le minacce gravi e insistite di cui è stato fatto oggetto preoccupano non poco tutti noi. L’auspicio è che le forze dell’ordine sappiano proteggerlo, che la magistratura indaghi con solerzia e tempestività, che i colleghi dell’informazione vogliano creare per lui la cosiddetta scorta mediatica. Noi gli esprimiamo solidarietà e faremo tutto il possibile perché sia raggiunto l’obiettivo di garantire al massimo la sua incolumità”. “Nello Rega e’ un giornalista della redazione esteri di Televideo Rai. Ha compiuto vari viaggi di lavoro all’estero, alcuni dei quali in Medio Oriente; una convivenza familiare lo ha portato a contatto con la cultura islamica e con ambienti vicini all’estremismo sciita e ha deciso di raccontare questa esperienza in un libro non ancora arrivato nelle librerie. Nelle ultime settimane ha ricevuto ripetutamente minacce di morte. Gli sono stati recapitati dei proiettili con lettere anonime in cui si fa riferimento a Hezbollah” dichiara Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’informazione. “Si tratta di un episodio molto grave. Sollecitiamo le autorità di polizia a garantire pienamente la sua sicurezza personale e chiarire con opportuni accertamenti tutte le circostanze per scoprire i responsabili. Le minacce di morte sono intollerabili per chiunque. Sono un fatto ancor più grave, per gli evidenti risvolti sociali, quando sono rivolte a un giornalista, cioè a un rappresentante della pubblica opinione, a un testimone dei fatti in nome collettivo. Ossigeno per l’informazione, l’osservatorio della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e sulle notizie oscurate, esprime pertanto piena solidarietà e chiede che sia garantita la sua incolumità personale e la sua piena libertà di espressione”. Oreste Lopomo, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Basilicata, ha espresso preoccupazione per l’accaduto e solidarietà per il proseguimento del progetto “Diversi e Divisi”, così come Articolo 21 e Cgil Basilicata. Ferma condanna verso un atto vile e antilibertario da parte di Assostampa Basilicata, l’Associazione stampa Roma, ed i colleghi di Televideo Rai che più da vicino hanno vissuto l’assurdo iter delle intimidazioni ed il timore per l’incolumità del giornalista.
Il mondo della politica si è unita al coro di indignazione e vicinanza a Nello Rega, in primis nella persona del sindaco di Potenza Vito Santarsiero: “L’Islam merita il massimo rispetto, ma la possibilità di criticarlo è un pilastro della nostra democrazia, anzi della democrazia tout court. Si chiama libertà. Dobbiamo salvaguardare sempre ed in ogni modo la libertà di espressione”. Dura la reazione della deputata Pdl Souad Sbai, che ha dichiara tolleranza zero verso questa forma di oscurantismo culturale e ha aggiunto che “questo episodio ci sprona ancora di più a portare avanti la nostra battaglia di libertà, assieme alla comunità musulmana moderata. Non ci faremo piegare, ne’ ci fermeremo di fronte a queste esternazioni di odio e di intolleranza. Dobbiamo prendere esempio dai centri islamici del nostro Meridione dove viene diffuso un modello di convivenza e di integrazione nel rispetto della Costituzione italiana.”