L’ora di religione

Sono passati oramai diversi giorni dalla proposta dell’ardito – e finiano- Adolfo Urso, sull’ora di islam introdotta nelle scuole come alternativa all’ora di religione canonica. Messa da parte l’ovvia considerazione che in alcune scuole la maggioranza musulmana degli alunni è una realtà, ci si interroga sull’opportunità e sul senso di dare una voce ufficiale a questo dato di fatto. Il vice-ministro pensa con ciò di trovare un mezzo per controllare ed italianizzare i piccoli musulmani, emancipandoli «dai ghetti delle madrasse e delle scuo le islamiche integraliste». Riconoscerne l’esistenza a patto di rinunciare alle predicazioni fuori controllo delle moschee. C’est-à-dire, i docenti «dovrebbero essere riconosciuti, italiani che parlano in italiano. Al limite anche imam, a patto che abbiano i requisiti e che siano registrati in un apposito albo. Stiamo parlando di insegnanti reclutati con criteri pubblici». Dignità in cambio di moderazione, una ragionevole trattativa per un Paese che ospita da tempo immemorabile Città di Vaticano ed apparati annessi.

La Lega Nord si dichiara contraria ad una proposta che rema contro le nostre radici cristiane, Massimo D’Alema difende il diritto al multiculturalismo, mentre la Chiesa si divide. Per il Cardinale Martino è un diritto degli immigrati conservare il proprio credo ed istruirsi nella religione di appartenenza, e ben venga un mezzo per combattere i radicalismi. Per  Cardinale Tonini invece «pensare che l’Islam sia un gruppo completo, esaustivo, è un errore. L’Islam ha mille espressioni, collegamenti, imparentamenti. Insomma, con i valori della nostra civiltà non ha nulla a che vedere». Ribadisce che ci vuole massima prudenza nell’approccio con l’Islam. Sempre meglio dell’ignoranza preventiva.

Dulcis in fundo, a dare fiato alla voce della ragione, Margherita Hack: “In omaggio all’eguaglianza, oltre all’insegnamento della religione cattolica che è più eguale delle altre in virtù degli accordi fra Stato e Chiesa cattolica sanciti dall’art.7, si propone ora di introdurre a scuola, accanto all’ora di religione cattolica, anche l’ora di religione islamica. E perché non quella di religione ebraica, protestante, ortodossa, buddista, ecc. ecc.? “.