“Dedico questo prestigiosissimo premio al Comitato’NTN’ di Paolo Sinisgalli che sta lottando da mesi perché il Viminale mi conceda una scorta dopo le numerose minacce di morte, a quanti credono al progetto ‘Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam’, a quanti stanno costantemente lavorando perché grazie alla diffusione del libro si riesca a donare all’Oratorio dei salesiani a Nord di Beirut tantissime aiuti umanitari, alle donne troppo spesso ‘dimenticate dagli uomini’ e alle donne islamiche ‘negate nei loro diritti’ dall’Islam”.
Così Nello Rega, autore del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” ha commentato il riconoscimento ricevuto a Salò nell’ambito dell’Ottava edizione del Premio internazionale di Poesia e Narrativa”.
Un premio Speciale della Critica assegnato a Nello Rega per la divulgazione della sua opera e anche per le minacce di morte ricevute dagli integralisti islamici di Hezbollah.
Il riconoscimento premia anche la fortissima divulgazione del testo e il progetto umanitario che è alla base del libro: ovvero portare aiuti umanitari all’Oratorio dei salesiani a Nord di Beirut.
“Sono felicissimo del premio assegnatomi, un premio che condivido in pieeno con i collaboratori della Together Onlus e del progetto LibanItaly,con Raffaele Gerardi che ha curato i disegni del libro, con la casa editrice e con quanti vorranno dare voce alle idee contenute nelle pagine di “Diversi e divisi”, ha detto Nello Rega.
Il giornalista non ha nascosto però un incidente di percorso durante le innumerevoli presentazioni del libro in giro per l’Italia. “La scorsa settimana sono stato invitato a presentare il libro a Eboli, in provincia di Salerno, dall’Associazione C2O e dall’Officina Koinè. Durante la presentazione e l’illustrazione del libro sono stato più volte interrotto. Ho chiesto alla relatrice, una mediatrice marocchina, di non interrompermi perché la democrazia e la libertà di espressione garantiscono a tutti di parlare. La mia richiesta è caduta nel nulla. Le interruzioni si sono moltiplicate davanti agli organizzatori dell’evento che nulla hanno fatto per impedire la violazione da parte della relatrice marocchina. Tra gli organizzatori dell’evento (Officina Koinè) anche una mia corregionale, l’architetto Daniela Miglionico, di Satriano di Lucania. L’architetto Miglionico non ha impedito affatto la censura del mio pensiero da parte della relatrice. Lo trovo un atto gravissimo che mina la libertà di espressione e il libero pensiero. Una censura più forte delle stesse minacce di morte che subisco da parte degli integralisti islamici di Hezbollah. Come a dire, la libertà di pensiero e di parola è stata fermata a Eboli anche dai lucani. Oltre il danno, anche la beffa”.