dic 06

Comitato NTN (Nessuno Tocchi Nello Rega) su cittadinanza Alianese all’autore di “Diversi e divisi”.

Il comitato NTN (Nessuno Tocchi Nello Rega), esprime soddisfazione per la scelta del comune di Aliano, di assegnare la cittadinanza onoraria a Nello Rega, giornalista e autore del libro di Diversi e divisi -diario di una convivenza con l’Islam-, in cui racconta la sua storia d’amore con una ragazza sciita e in seguito al quale, da oltre un anno, riceve delle minacce di morte. Proprio alla luce di tale fatto, assume ancora più valore la scelta dell’Amministrazione del comune materano. Un segnale forte che si oppone agli atteggiamenti che tendono a sottovalutare alcune problematiche attuali. Il conferimento della cittadinanza avverrà con una cerimonia, a margine del convegno, “Miraggio di una diversità nell’unione: le tre Grandi Religioni Monoteiste”, e al quale interverranno: Daniela Rossella, Docente dell’Università di Basilicata, Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, e Said Ayub, Imam della Moschea Islamica di Puglia. Coordinatore dell’incontro -le cui conclusioni saranno affidate al Presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo-, il direttore de Il Quotidiano della Basilicata, Paride Leporace.  “ Diversi e divisi racconta -utile ricordarlo- la storia d’amore, improvvisamente finita, tra lo stesso autore e una ragazza sciita, Amira. La cosa sarebbe avvenuta per l’opposizione dei familiari della donna, musulmana, che si accingeva a convolare a nozze con un cattolico. Non soddisfatti per aver fatto saltare le nozze, gli stessi avrebbero giurato di farla pagare al giornalista, reo di aver raccontato nel libro i tre anni di convivenza. Secondo l’autore, i parenti di Amira sarebbero legati ad ambienti dell’estremismo islamico. Di qui i suoi timori che, alla fine, dalle minacce si passi a fatti.  La magistratura ha aperto un’indagine ma, a oggi, non se ne conoscono gli esiti. Il comitato NTN si è fatto promotore di una raccolta firme per chiedere al Ministero dell’Interno l’assegnazione della scorta al giornalista. Altre richieste sono arrivate da parte dell’ordine dei giornalisti e da alcuni parlamentari. Chi sono davvero i responsabili delle minacce? Le prime intimidazioni sono arrivate ancor prima della presentazione del testo. Si è partiti dall’invio di proiettili calibro 9, insieme alla fotocopia della copertina del volume. Si è continuato con la testa mozzata di un agnello nell’auto, per arrivare alle cartucce di fucile incartate nella fotocopia dell’articolo del giornalista Aldo Cazzullo, apparso il 22 luglio 2010, sul settimanale Sette del Corriere Della Sera. Le Minacce, spesso, sono seguite o hanno preceduto momenti che hanno visto Rega impegnato nelle presentazioni. La testa d’agnello arrivò all’indomani della presentazione a Viggiano. Cartucce sono state recapitate, sempre rivolte a Rega, anche alla Pro-Loco di Gallicchio, all’indomani della presentazione. Chi sono davvero costoro? Il dato certo è che da oltre 12 mesi una persona riceve minacce da soggetti poco raccomandabili e, soprattutto, poco intelligenti. Una mente appena matura, consiglierebbe di essere meno ripetitivi e prevedibili. Non ci meraviglieremmo se a seguito della manifestazione che si terrà oggi ad Aliano, questi non resistessero alla tentazione di dare un nuovo segnale di esistenza. Chissà che con una maggiore attenzione, le FF.OO. non riescano a coglierli sul fatto. Sarebbe ora! Se proprio non si riesce ad assicurare la scorta, almeno si faccia qualcosa perché non ne permanga la necessità.

nov 23

Un altro tributo a “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”

aliano_invito_webIl Comune di Aliano (Matera), che durante le leggi razziali ospitò suo malgrado Carlo Levi, ha
assegnato la cittadinanza onoraria a Nello Rega per il suo impegno a favore della libertà di stampa
e per l’impossibilità di vivere una quotidianità normale a causa delle minacce di morte a firma
degli integralisti islamici di Hezbollah.
Un riconoscimento che premia l’impegno di “Diversi e
divisi” di Nello Rega e Raffaele Gerardi.

nov 02

SPAGNA: DONNA DENUNCIA ‘TRIBUNALE ISLAMICO’ A TARRAGONA

3a4ec428f66b8052(ANSA) – MADRID, 9 DIC – La giustizia spagnola ha incriminato 10 persone nel quadro di una inchiesta su un presunto tribunale d’onore islamico, dopo la denuncia di una donna adesso sotto protezione della polizia: lo riferisce El Pais.

La donna, una trentenne di origini Maghrebine, aveva denuciato in marzo di essere stata rapita a Tarragona, in Catalogna, e sottomessa a un processo sommario basato sulla Sharia davanti a una sorta di “Corte Islamica” formata da estremisti religiosi. A farla “giudicare” sarebbe stato il marito, anche lui Maghrebino, che lei aveva denunciato alla polizia spagnola per violenze e maltrattamenti. Dopo otto mesi di indagini, controlli e intercettazioni, il tribunale di Tarragona ha fatto arrestare 10 persone.

La donna ha riferito di essere stata costretta a salire su un’auto e portata in un casolare nella zona di Valls (Tarragona, Catalogna) dove ad attenderla vi erano 20 persone con barba lunga e turbante, sedute su sedie disposte in circolo, che l’avrebbero “processata” e condannata a morte. Richiusa in una stanza, la donna riusì a fuggire.

ott 07

Arabia Saudita, interrotta messa e arrestato prete cattolico

2chiesabruciaL’ultima notizia, purtroppo in ordine di tempo, arriva dall’Arabia Saudita. Nel Paese che ospita la Mecca, simbolo d’eccellenza dell’Islam, la polizia ha interrotto una messa cattolica “clandestina”, arrestando un prete e 12 fedeli filippini che partecipavano alla funzione.

L’operazione, secondo quanto riferisce il quotidiano “Arab News”, è scattata a Riad, in un hotel, dove 150 filippini partecipavano alla messa.

I filippini arrestati e il prete sono stati accusati di “proselitismo”. Grazie all’intervento dell’ambasciata sono stati rilasciati.

L’Arabia Saudita proibisce la pratica di tutte le religioni nel Paese tranne quella islamica.

Nel Paese ci sono oltre un milione di filippini, che rappresentano la comunità cristiana più grande dell’Arabia Saudita.

Alla luce di questa ennesima notizia di discriminazioni contro le altre religioni da parte dell’Islam, l’interrogativo è sempre più grande: quale integrazione potrà mai essere fatta tra l’Occidente e i musulmani? E ancora. L’Islam vuole davvero la convivenza o continuerà a sostenere la superiorità rispetto ad altri credi religiosi? La risposta è in questa “disavventura” della comunità cristiana a Riad. E, purtroppo, non sarà l’ultima!

set 19

Chiamala, se vuoi, libertà negata di informazione

CENSURAAncora una volta, purtroppo, uno spiacevole episodio di libertà negata di informazione ed espressione. E’ quanto è successo a Nello Rega, autore con Raffaele Gerardi, del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”. Questa volta “Facebook”, colosso dei social network, in tre giorni ha oscurato per ben 2 volte gli ha oscurato il profilo. Nessuna spiegazione, nessun commento e nessuna risposta. Nello Rega e centinaia di “amici e amiche di Facebook” hanno inviato mail di richiesta di delucidazione. Niente.

Forse, anche in questo caso, la “mano” oscura di gruppi che non gradiscono la libertà di espressione ha colpito chi, con il suo libro, ha deciso di dedicarsi ai diritti negati dall’Islam alle donne. Chi, a costo di mettere a repentaglio la propria vita, ha deciso di andare avanti nonostante le minacce di morte.

“Continuerò anche questa volta, nonostante tutto e nonostante il divieto di poter liberamente esprimere le mie idee”, ha commentato Nello Rega.

lug 14

Solidarietà e scorta a Nello Rega

manifesto_abbracci_okE’ ormai da tempo chiaro a tutti che il futuro dell’Europa ed in particolare quello del sud Europa e con esso ovviamente quello del nostro meridione, deve essere centrato su di una politica euro mediterranea concentrando ogni risorsa su una costruttiva linea di condotta che riproponga con forza il ruolo insostituibile di questa area geografica nelle prospettive di ripresa del nostro sviluppo economico e civile. Di qui innanzitutto la necessità di stabilire un quadro di dialogo e cooperazione fra le due sponde di questo mare, per poter poi pensare ad investimenti nelle infrastrutture tali da poter realizzare piattaforme logistiche capaci di porre il sud Italia come centro dinamico del commercio marittimo e come forza trainante culturale ed economica dell’intera nazione. Diviene prioritaria in questa ottica la lotta contro le disuguaglianze, senza la quale non vi è pace possibile, questa l’unica strada per attuare quella Unione del Mediterraneo che si propone di riunire l’Europa e l’Africa, nonché di istituire un partenariato alla pari tra i paesi di questo bacino marittimo. L’integrazione quindi tra culture così diverse diviene indispensabile e, in questa ottica, ogni azione mossa in tale direzione non è solo encomiabile ma va incoraggiata, sostenuta e difesa. E’ proprio questo che chiedo alla nostra regione, difendere l’opera di integrazione da anni portata avanti da Nello Rega, difendere e proteggere Nello Rega. Questo nostro concittadino da anni giornalista di Televideo Rai e presidente di Together Onlus, un’associazione con scopi umanitari rivolta al Libano, oltre ad essere impegnato in attività umanitarie e culturali in diverse città libanesi, è anche impegnato in prima persona nel portare avanti l’idea della possibile integrazione tra la cultura musulmana e quella occidentale.

Proprio questo suo impegno l’ha portato a ricevere minacce e intimidazioni da parte degli integralisti musulmani. Dopo la pubblicazione del suo libro ‘Diversi e divisi ’ egli infatti ha subito e subisce veri e propri atti intimidatori da parte delle frange più estreme, gli integralisti musulmani di Hezbollah. Il suo libro, per quanti non l’avessero letto, non è che una storia d’amore, amore per una donna appartenente ad una cultura tanto diversa dalla nostra ma si trasforma, per forza di cose, in una velata denuncia di tutti quegli atteggiamenti, retaggio di una tradizione che ancora non consente pari dignità ad uomini e donne di credi diversi, che infine hanno reso impossibile questo amore. Diviene importante difenderlo, non solo per difendere un uomo che ha espresso la ferma volontà di avvicinare le due culture, ma per difendere quella libertà di pensiero che da sempre contraddistingue la nostra società e che sola può garantire la possibilità che l’incontro di culture così diverse rispetti i singoli e diventi rappresentativa di ciascuno. Oggi Nello Rega non è un uomo libero, è un uomo sotto la minaccia di morte degli integralisti islamici ancora impreparati ad un mondo di uguaglianze dove sia garantita la libertà di espressione . E’ quindi indispensabile una ferma azione della nostra Regione nel richiedere al nostro Governo serie misure di protezione che garantiscano tranquillità a chi si è impegnato e si impegna in questo difficile cammino che è l’integrazione tra le due sponde del Mediterraneo. Che la nostra regione si stringa dunque intorno a Nello Rega e si mobiliti perché sia garantita a lui e alla sua famiglia libertà di movimento, di espressione e, soprattutto, una vita sicura.

La nostra regione diventi la sua “scorta” e lo faccia paladino dei diritti negati alle donne dell’Islam.

Fatti concreti, non parole!

Marcello Pittella

marcello pittella

giu 15

ISLAM: OSSERVATORE ROMANO, IL 90% VITTIME TERRORISMO JIHADISTA SONO MUSULMANE

strage causata da kamikaze“A dispetto dei proclami contro il nemico occidentale, piu’ del 90 per cento delle vittime del terrorismo jihadista, dal 2001 a oggi, e’ costituito da musulmani”. E’ quanto afferma l’Osservatore romano in un articolo di prima pagina nel quale si fa riferimento al rapporto sul terrorismo internazionale presentato ieri a Roma dalla Fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis).  

“Se si prendono in considerazione – prosegue l’Osservatore – i soli attentati con piu’ di 15 vittime messi a segno dal ’93 a oggi – sono 25.751 le persone morte in attacchi terroristici -, il periodo che ha fatto registrare il maggior numero di morti (5.570) resta quello compreso tra l’11 settembre 2006 e il 10 settembre 2007 ma il fenomeno eversivo – sempre con riferimento alla stessa tipologia di attacchi – ha fatto segnare una forte recrudescenza negli ultimi nove mesi (tra l’11 settembre dell’anno scorso e il 7 giugno di quest’anno) soprattutto per quanto riguarda il Pakistan (1.129 vittime), l’Irak (1.032), l’India (238) e l’Afghanistan (226): complessivamente, in questo periodo le vittime sono state 2.817″.

Quindi il quotidiano vaticano cita direttamente il rapporto: “Alcune autorevoli fonti indicano che il numero degli attacchi terroristici su scala globale nel triennio 2007-2009 ha registrato una significativa flessione. Come spiegare quindi che il numero delle vittime registrate nello stesso periodo permane piuttosto elevato (3.061 tra l’11 settembre 2007 e il 10 settembre 2008 e 2.582 tra l’11 settembre 2008 e il 10 settembre 2009)?”.

“Il dato ‘e’ probabilmente interpretabile  soprattutto con l’affinamento delle tecniche di esecuzione: si registrano, infatti, sempre piu’ attentati con esplosivo comandati a distanza’. Inoltre – si afferma ancora – l’analisi del terrorismo di matrice jihadista -secondo il rapporto- ‘non esclude ‘eventualita’ di attacchi non convenzionali (la cosiddetta bomba sporca, ndr), contro popolazioni civili”‘.

“E a testimonianza che l’allarme terrorismo resta molto alto su scala globale – conclude l’Osservatore – si registra una nuova minaccia di Al Qaeda contro gli Stati Uniti attraverso un presunto audio -nessun commento da parte dell’intelligence statunitense- del suo leader Osama bin Laden”.

giu 02

A. SAUDITA: NIENTE SPORT A SCUOLA PER LE STUDENTESSE, LO DICE UNA FATWA

‘IL RUOLO DELLA DONNA E’ QUELLO DI BADARE ALLA CASA E AI FIGLI’

 

Riad, 24 mag. – (Aki) – Una nuova fatwa, emessa dallo sceicco saudita Abdel Karim Bin Abdullah al-Khadir, vieta alle donne, e in particolare alle studentesse del regno arabo, di praticare qualsiasi attività sportiva, anche all’interno della scuola. Secondo quanto riporta il giornale arabo ‘al-Quds al-Arabi’, lo sceicco, membro del consiglio degli ulema sauditi e della commissione permanente delle fatwa del paese arabo, è intervenuto sul crescente fenomeno delle attività sportive all’interno degli istituti scolastici femminili. Secondo al-Khadir, “non è consentito assecondare le richieste delle studentesse di praticare sport nelle scuole. Chi ha deciso di permettere loro questo ha assunto una posizione satanica rispetto a quanto ordinato da Allah”.

Per il membro del clero religioso saudita “il ruolo della donna è quello di occuparsi della casa e in particolare della crescita e dell’educazione dei bambini”. Lo sceicco in questione è stato da poco nominato dalla famiglia reale saudita come membro della commissione per le fatwa, e ha subito deciso di affrontare una questione delicata della vita sociale del suo paese. “Non c’è dubbio che la pratica dello sport nelle scuole femminili è proibita – ha concluso nel documento pubblicato dal suo sito Internet -. Lo dico guardando quanto sta accadendo in alcune scuole e aggiungo che non è consentito avanzare richieste di questo tipo”.