mag 19

Dopo Salò, altri premi per “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”

 

 

Oltre 50 mila chilometri, quasi 90 presentazioni, tre riconoscimenti, migliaia di fan incontrati, solidarietà dalla società civile. “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”, presentato in anteprima nazionale alla fine dello scorso settembre a Potenza, ha girato in lungo e largo l’Italia. Il libro di Nello Rega con i disegni di Raffaele Gerardi, diventato un caso nazionale per le minacce di morte da parte degli integralisti islamici di Hezbollah, prosegue senza soste il suo tour permanente per la penisola. Grazie al sostegno del gruppo “Nessuno Tocchi Nello Rega” di Paolo Sinisgalli (che continua a chiedere allo Stato una scorta per Nello Rega), il libro ha incontrato il favore del pubblico e della critica. Lo scorso 11 aprile ha ricevuto il riconoscimento della Critica nel Premio Internazionale di Salò.

Si sono aggiunti due altri importantissimi “regali” di altrettante manifestazioni di rilievo nazionale.

 

 

Venerdì 28 maggio alle 17.30 presso l’ISIS di Lauria (Potenza) Nello Rega riceverà il 25esimo Premio Isis. Il riconoscimento è stata deciso per l’impegno a favore della divulgazione della religione islamica e della possibile integrazione con l’Occidente e per le minacce di morte ricevute dai fondamentalisti musulmani di Hezbollah.

Il giorno dopo, sabato 29 maggio alle ore 18.30 a Maiori (Salerno)

Nello Rega riceverà il Premio “…incostieraamalfitana.it”. Questa la motivazione:

 

 

“Nell’ultimo libro del giornalista potentino Nello Rega “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”, diventato un “caso” letterario nazionale, l’amore lancinante con una bellissima donna libanese si nutre, lungo il suo percorso, anche delle atmosfere mediterranee della Costiera amalfitana. Fino però allo sfilacciarsi dello stesso rapporto, in maniera traumatica, seppellito da un radicalismo religioso, ossessivo, che distrugge i sentimenti, ma rivela anche nel profondo la diversa concezione dell’uomo, della donna, della società, e che, purtroppo, neanche il profumo dei limoni riesce ad “unire”.

“I due riconoscimenti li dedico al gruppo “Nessuno Tocchi Nello Rega” di Paolo Sinisgalli e alle migliaia di amiche e amici del progetto “LibanItaly” che accompagna il libro ‘Diversi e divisi’. Grazie a quanti lo hanno letto e comprato, e lo faranno anche in futuro, doneremo tantissimi aiuti all’Oratorio dei Salesiani a Nord di Beirut”, ha detto Nello Rega.

Ai due riconoscimenti di maggio si aggiungerà quello di giugno. Il 19 giugno, infatti, Nello Rega riceverà la cittadinanza onoraria di Aliano (Matera), il paese dove fu confinato Carlo Levi durante le leggi razziali del fascismo. Un riconoscimento per la difficoltà nella quale vive oggi Nello Rega, minacciato di morte da Hezbollah. A distanza di decenni, Rega come Levi è costretto a vivere “nascosto” pur di poter diffondere le proprie idee e il proprio pensiero. Una libertà alla quale, come lui stesso dice, non rinuncerà mai. Anche a costo della vita!

Invitiamo tutte le amiche e gli amici di “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” a partecipare agli eventi sopra descritti per testimoniare la loro vicinanza al progetto “LibanItaly” e per festeggiare i riconoscimenti con Nello Rega.

 

 

Locandina

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apr 23

Dopo Eboli

Carissime amiche e carissimi amici di “Diversi e divisi”, grazie per le centinaia di mail, messaggi, telefonate e lettere che ci avete inviato per manifestare la vostra vicinanza e solidarietà per le ultime vicende “tristi” di Eboli. Come avete avuto modo di scrivere e leggere, questa è stata una delle pagine più brutte del lungo cammino di divulgazione di “Diversi e divisi”. Un episodio che si commenta da solo e che spero da parte di Officina Koinè, che ha organizzato l’evento a Eboli l’8 aprile scorso, voglia essere definitivamente archiviato. Abbiamo proposto attraverso le pagine di diversi quotidiani a Officina Koinè l’organizzazione di un dibattito sull’Islam. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Riportiamo di seguito la lettera aperta di Nello Rega pubblicata sul quotidiano “Cronache del Mezzogiorno” di Salerno il 22 aprile nella quale si fa luce definitivamente sull’accaduto. La verità, e questo è un esempio, paga sempre. E “Diversi e divisi” ha fatto della verità, del coraggio di dire esattamente come stanno le cose, la sua ragione di vita.Questo è quello che è successo a Eboli, il resto sono chiacchiere senza fondamento e senza legami con la realtà.

Intanto, nonostante questi incidenti di percorso e le continue minacce di morte da parte di integralisti islamici a Nello Rega, il progetto “Diversi e divisi” va avanti. Nelle prossime settimane il libro di Nello Rega sarà insignito di prestigiosi premi, dopo quello di Salò. Nello Rega riceverà ad Aliano la cittadinanza onoraria e decine di presentazioni si svolgeranno nei prossimi mesi. Tutte con lo scopo di sostenere il progetto LibanItaly e aiutare l’Oratorio dei Salesiani a Nord di Beirut. Insieme, uniti. Grazie di cuore! 

                                                                                               Lo staff di “Diversi e divisi”

 

 

Riportiamo la lettera al Direttore di “Cronache del Mezzogiorno” di Nello Rega pubblicata il 22 aprile 2010

Gentile Direttore,

ho letto sul tuo quotidiano la nota dell’Officina Koinè a proposito dello spiacevole episodio accadutomi lo scorso 8 aprile presso l’Associazione C20 di Eboli.

Ho apprezzato la tua etica nel pubblicare la nota della predetta Officina Koinè che anche ad altri giornalisti, oltre che a me, non risparmia accuse infondate. Così come non rispondenti al vero sono i fatti ricostruiti da Officina Koinè.

 

Il giorno 18 marzo ho ricevuto la telefonata dell’architetto Daniela Miglionico la quale mi informava che a causa del maltempo della notte precedente i locali di Officina Koinè erano allagati e non potevano ospitare la presentazione. Insieme abbiamo concordato la nuova data dell’8 aprile. Data approvata da Officina Koinè, così come riporta il sito ufficiale. La presentazione del libro è cominciata con quasi un’ora di ritardo sull’orario stabilito. Io sono arrivato a Eboli alle 16.30 in punto. Non ho richiesto l’intervento dei Carabinieri, come sostiene subdolamente Officina Koinè perché i Carabinieri sono allertati direttamente dai Comitati Ordine Pubblico e Sicurezza che hanno decretato nei miei confronti misure di sicurezza. E questo, Caro Direttore, l’architetto Daniela Miglionico lo sa perfettamente avendomelo chiesto più volte e manifestandomi la sua totale solidarietà alle minacce di morte. Leggo, poi con grande dispiacere, la polemica che Officina Koinè fa sulle minacce di morte a firma del terrorismo che “scrive Officina Koinè – secondo me sarebbero arrivate alla mia persona”. Faccio notare, Gentile Direttore, che le minacce sono vere, su queste come su altre indagano i Carabinieri e il Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza di Potenza ha decretato misure di sicurezza. Si aggiunga anche che la stampa ha dato grande eco alla notizia e che lo stesso architetto Daniela Miglionico il giorno delle minacce mi ha chiamato ben 3 volte per esprimermi la sua solidarietà e mi ha inviato una mail. Allora delle due, una cosa è falsa, o qualcuno non dice tutta le verità. Non si scherza, e questo non è permesso ad alcuno, sulle minacce di morte. In quanto all’educazione della signora marocchina faccio notare che alla presenza di testimoni prima dell’inizio della presentazione, mostrandomi le sue unghia mi ha detto: “Li vede questi artigli? Sono pronti per lo scontro!”. Io ho risposto che “ho le unghia corte e che sono per il dialogo, SEMPRE”. Non ho parlato per 40 minuti ma neanche per 20. Ho cominciato il mio intervento e subito sono cominciate le pretestuose interruzioni da parte della mediatrice culturale. Non ho usato termini scorretti nei riguardi della mediatrice culturale né tanto meno citazioni sbagliate. Lo dimostra il fatto che il libro non ha mai ricevuto querele per inesattezze e diffamazioni contenute al suo interno. Non ho mai ordinato a un mio collaboratore di portare via tutto dalla sala anche perché questo non rientra nel mio stile né nel concetto che ho di lavoro di squadra. Forse appartiene ad altre organizzazioni. Così come è falso che io abbia premeditatamente voluto andarmene per chissà quali motivazioni. Non lo avrei mai fatto, per i rapporti personali con Daniela Miglionico, né lo farei mai. Ricordo che il libro fino ad oggi è stato presentato in quasi 80 città e mai ho ricevuto un trattamento simile a quello riservatomi da Officina Koinè ad Eboli.  Officina Koinè, nella nota pubblicata dal Tuo giornale, scrive che la sera della presentazione io ho chiamato un socio dell’associazione, aggiungendo che “i contenuti della telefonata saranno se necessario diffusi nelle sedi competenti”. Questo in parte è vero. Ho chiamato intorno alle 22 l’architetto Daniela Miglionico e ho parlato con lei fino alle 5 della mattina. Era una cosa normale, che faceva piacere a entrambi, facendolo da tempo e condividendo con lei momenti personali.  Ho parlato con lei così come ho fatto fino a quel giorno per diversi mesi. Dirò di più: l’architetto Daniela Miglionico conosce perfettamente me, la mia casa di Roma, io conosco la sua di Eboli,  così come amici incontrati in una vacanza insieme a Catania qualche giorno prima dell’8 aprile. E che dire della cena a lume di candela a Maiori il 21 marzo quando decidemmo insieme la nuova data della presentazione del libro, saltata a dire di Miglionico, per un temporale? Forse, questi elementi l’architetto Miglionico non li ha mai raccontati. Ma io, che seguo e seguirò sempre la verità, non ho problemi a parlarne. Perché non me ne vergogno, anzi. Sono stati, per quanto mi riguarda, fatti sempre e solo in buona fede. Chissà se “qualcuno” potrà smentire queste cose. Cose che, ovviamente, fanno parte della sfera privata e niente hanno in comune con quanto accaduto a Eboli l’8 aprile scorso. Non ne avrei mai voluto parlare, ma per spiegare i fatti bisogna sempre dire tutta la verità.  

In tema di verità, sperando di non dover nuovamente intervenire su questo argomento, invito Officina Koinè, che si dichiara aperta al dialogo e al confronto, a organizzare un dibattito sull’Islam al quale parteciperò. Con moderatori scelti da entrambi e in una data da stabilire. Questo significa Dialogo e questo significa dire la Verità.

 

apr 15

Diversi e Divisi Premiato a Salò

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“Dedico questo prestigiosissimo premio al Comitato’NTN’ di Paolo Sinisgalli che sta lottando da mesi perché il Viminale mi conceda una scorta dopo le numerose minacce di morte, a quanti credono al progetto ‘Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam’, a quanti stanno costantemente lavorando perché grazie alla diffusione del libro si riesca a donare all’Oratorio dei salesiani a Nord di Beirut tantissime aiuti umanitari, alle donne troppo spesso ‘dimenticate dagli uomini’ e alle donne islamiche ‘negate nei loro diritti’ dall’Islam”.

Così Nello Rega, autore del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” ha commentato il riconoscimento ricevuto a Salò nell’ambito dell’Ottava edizione del Premio internazionale di Poesia e Narrativa”.

Un premio Speciale della Critica assegnato a Nello Rega per la divulgazione della sua opera e anche per le minacce di morte ricevute dagli integralisti islamici di Hezbollah.

Il riconoscimento premia anche la fortissima divulgazione del testo e il progetto umanitario che è alla base del libro: ovvero portare aiuti umanitari all’Oratorio dei salesiani a Nord di Beirut.

“Sono felicissimo del premio assegnatomi, un premio che condivido in pieeno con i collaboratori della Together Onlus e del progetto LibanItaly,con Raffaele Gerardi che ha curato i disegni del libro, con la casa editrice e con quanti vorranno dare voce alle idee contenute nelle pagine di “Diversi e divisi”, ha detto Nello Rega.

Il giornalista non ha nascosto però un incidente di percorso durante le innumerevoli presentazioni del libro in giro per l’Italia. “La scorsa settimana sono stato invitato a presentare il libro a Eboli, in provincia di Salerno, dall’Associazione C2O e dall’Officina Koinè. Durante la presentazione e l’illustrazione del libro sono stato più volte interrotto. Ho chiesto alla relatrice, una mediatrice marocchina, di non interrompermi perché la democrazia e la libertà di espressione garantiscono a tutti di parlare. La mia richiesta è caduta nel nulla. Le interruzioni si sono moltiplicate davanti agli organizzatori dell’evento che nulla hanno fatto per impedire la violazione da parte della relatrice marocchina. Tra gli organizzatori dell’evento (Officina Koinè) anche una mia corregionale, l’architetto Daniela Miglionico, di Satriano di Lucania. L’architetto Miglionico non ha impedito affatto la censura del mio pensiero da parte della relatrice. Lo trovo un atto gravissimo che mina la libertà di espressione e il libero pensiero. Una censura più forte delle stesse minacce di morte che subisco da parte degli integralisti islamici di Hezbollah. Come a dire, la libertà di pensiero e di parola è stata fermata a Eboli anche dai lucani. Oltre il danno, anche la beffa”.

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apr 09

La libertà si è fermata ad Eboli

Negata la libertà di espressioneL’ennesimo episodio di libertà di espressione negata è accaduto a Eboli, in provincia di Salerno. Nel corso della presentazione del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” a Nello Rega è stato impedito di parlare. Invitato a discutere del suo testo, che gli ha procurato le minacce di morte da parte degli integralisti islamici di Hezbollah, Nello Rega è stato più volte interrotto e contestato. Organizzato da Officina Koinè – Associazione C2O, l’evento a sole 24 ore dall’inizio ha visto inaspettatamente la partecipazione di una mediatrice culturale di origine marocchina. La donna, durante l’esposizione di Nello Rega, ha cominciato senza freni a interromperlo e a cercare ogni pretesto per “censurarlo”. Il giornalista, che da mesi vive sotto l’incubo della sentenza di morte che “poggia” sulla sua testa, ha tentato di andare avanti. Ha più volte chiesto alla signora di poter proseguire senza interruzioni. Niente da fare. Davanti a questa situazione l’architetto Daniela Miglionico (dell’Officina Koinè) è rimasta immobile, non ritenendo di chiedere alla marocchina il rispetto della libertà di espressione. Alla fine a Nello Rega non è rimasto che abbandonare, con enorme dispiacere, la sala. Ancora una volta il diritto di parola è stato negato a chi della libertà di informare ha fatto la sua “bandiera di vita”. Un episodio che, comunque, non ha tolto a Nello Rega la voglia e il coraggio di proseguire nella diffusione del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”. Tantissime, da tutta Italia, le testimonianze di solidarietà a Nello Rega e al progetto che accompagna il suo testo. Insieme, per dire no alla libertà negata a Eboli e agli organizzatori dell’evento. E, per la cronaca, Officina Koinè ha commentato telefonicamente a Nello Rega di essere stata offesa dal gesto del giornalista di abbandonare, suo malgrado, la presentazione del libro. Che dire? Oltre il danno anche la beffa! Gli uomini possono fermare altri uomini ma non le idee, che proseguiranno senza sosta!

apr 03

Premio Salò 2010

Premio SALO'Il 5 marzo scorso, il premio letterario internazionale Città di Salò ha conferito a Nello Rega il riconoscimento speciale della critica per “Diversi e Divisi”. Da anni ormai, l’assessorato alla Cultura della città di Salò accoglie gli scrittori partecipanti, italiani e stranieri, con le loro opere in lingua italiana, francese, inglese, spagnola e tedesca. Congratulazioni al nostro, e sentiti ringraziamenti alla commissione del premio Città di Salò.

apr 03

Buona Pasqua a tutti

Una Pasqua di pace e di speranza, per tutti. Anche per i fondamentalisti islamici che vogliono la mia morte e che non accettano le critiche e il diritto di parola. ..che la luce illumini le coscienze e dia la forza di lottare contro le discriminazioni volute dal Corano…!

apr 03

Premio “…incostieraamalfitana.it”.

Reghinna Communication

 Agenzia Comunicazione ed Eventi

 

incontri con i libri, gli autori e gli editori di novità letterarie italiane e straniere in Costa d’Amalfi  

 

 

Maiori, 31 marzo 2010

             

                                                                                                              Al dr Nello REGA                                                                                                                                             
                                                                                           

 

OGGETTO: Edizione 2010 Rassegna “…incostieraamalfitana.it”.        

 

        La Reghinna Communication, agenzia di comunicazione ed eventi, nell’ambito dell’edizione 2010 di “...incostieraamalfitana.it”, incontri con i libri, gli autori e gli editori di novità letterarie italiane e straniere in Costa d’Amalfi, rassegna letteraria di levatura nazionale, che si concluderà nei giorni 22-23-24 Luglio con la cerimonia di consegna del Premio “costadamalfilibri”, ha inteso rivolgere attenzione ad autori “locali” che, attraverso un’intensa attività culturale, hanno raccontato storie, personaggi, luoghi, tradizioni, atmosfere, che segnano il territorio della Costiera Amalfitana, sia attraverso la forma del romanzo, della poesia, del saggio, della documentaristica.   

Il Premio ...incostieraamalfitana.it”, Le sarà consegnato nel corso di una cerimonia presso la Torre Normanna di Maiori il 29 maggio prossimo, con inizio alle ore 18.30.

...incostieraamalfitana.itprogramma

Cordiali saluti.

                                                                                  IL DIRETTORE ORGANIZZATIVO

                                                                                                                  

 

 

 Segreteria organizzativa: Via Nuova Chiunzi n.165 – MAIORI (Sa) 84010 

tel/fax 089 2961004 – 348/7798939 – 334/2731902

www.incostieraamalfitana.it – info@incostieraamalfitana.it – ecomagazine@alice.it

 

Un premio a  “DIVERSI E DIVISIDiario di una convivenza con l’Islam” e all’impegno per la divulgazione delle idee a favore della liberta.

mar 18

Per laicismo o per ostilità

burqa 8

In questo momento in Francia è ancora in atto un forte dibattito sulla proposta di legge che andrebbe a rendere illegale burqa e niqab, in quanto non compatibili con i valori francesi. Noi del versante BelPaese non siamo da meno. Il 71% degli italiani ritiene che sia giusto vietare il burqa: lo ha rilevato la SWG di Trieste in una recente indagine. In particolare, tra gli elettori di centrodestra l’87% è favorevole al divieto introdotto in Francia, mentre la quota percentuale  è al 78% tra gli elettori di centro. Risultano invece divisi (stano a dirsi) gli elettori di centrosinistra: il 52% degli intervistati è a favore del divieto e il rimanente 48% si schiera contro. La proposta registra maggiore consenso nella fascia d’età dei 35-44 anni, mentre il 45% dei giovani dice no al divieto. Non si registrano, infine, grandi differenze tra uomini e donne: l’idea di vietare il burqa è condivisa dalla maggioranza degli intervistati, indipendentemente dal sesso.
Senza dimenticare il multiculturalismo e la qualità della vita di Parigi e dintorni, c’è da augurarsi  un avvicinamento legislativo ed ideologico ai cugini francesi anche per le questioni sociali, legalitarie ed istituzionali; una voglia di Francia non solo nei divieti ma soprattutto nei diritti.

mar 08

In memoria della donna

Tempi duri per le pari opportunità.
Uno spunto interessante per la giornata di oggi è il documentario di Lorella Zanardo “Il corpo delle donne” di qualche mese fa, facilmente reperibile su You Tube. Esso illustra come sia facile subire e condividere, più o meno consapevolmente, ideologie  tribali, vicine al più becero machismo, che con abilità dissimula la differenza di genere in placida sottomissione biologica e culturale. Virginia Woolf è decisamente passata di moda, o almeno nessuno oggi ne proporrebbe la candidature alle elezioni.

8 marzo è il giorno della donna,  e preferiamo parlare, oggi, di speranza più che di resa. Di femminilità vera, rinnovamento e sorgente di vita. Una lezione di coraggio e dignità che viene da lontano.

In Senegal la primo ministro Madior Boye ha chiesto al parlamento di modificare il codice di famiglia del 1973. Oltre che donna ed esperta di diritto, Madior Boye è musulmana e governa un paese a maggioranza islamica. Dove il diritto di famiglia vigente è influenzato dalle leggi coraniche.
La primo ministro propone di riformare la figura femminile nel quadro legislativo del Senegal, riconsiderando la poligamia e l’autorità esclusiva dell’uomo su moglie e figli. Ciò accade in un paese dove una donna non può viaggiare senza autorizzazione del coniuge.
Diversi leader musulmani si oppongono all´iniziativa del governo. Bamba Sall, presidente dell´associazione per l’insegnamento del Corano, liquida il provvedimento come anti-islamico. Sulla stessa linea, lo studioso Moustapha Gueye giudica il nuovo codice contrario ai principi del Corano.
Vi sono, però, leader musulmani più aperti al cambiamento. Sidy Lamine Niasse, studioso di diritto islamico, ritiene che anche le donne siano in grado di guidare la famiglia e dunque la legge deve tenere conto di questa realtà.

La corrente innovatrice fa leva sulle modifiche introdotte nella costituzione del Senegal all’inizio del 2001, ma se il nuovo diritto di famiglia andasse in porto, il Senegal farebbe un passo avanti nel distinguere tra religione e politica. Una vittoria per le donne e per la laicità dello Stato come valore. Con l’augurio e la speranza che le donne possano essere, ovunque, portavoce, testimonianza e militanza di libertà.

mar 03

Perversioni Made in Iran

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Curiosità o notizia, che dir si voglia, rilevata ieri tra le notizie dal mondo: la polizia religiosa iraniana ha arrestato una decina di coppie. L’accusa: esse erano dedite, spesso e volentieri, allo scambismo e al sesso di gruppo. Secondo il giornale conservatore Jomhuri Eslami le orge venivano organizzate attraverso un sito web messo su per l’occasione, dal nome -per nulla equivoco- “Islam moltiplicato”. Le coppie dedite all’immorale attività erano fatte di laureati e funzionari pubblici, alcuni con figli, come accade -secondo sondaggi- anche per la vecchia e perversa Europa (anche se da noi sono in aumento le giovani coppie dedite allo scambio).  Ma la polizia religiosa, stavolta,  non gli ha perdonato le pratiche sessuali alla presenza di altri e spesso con più partners: non siamo mica in Svezia.